L’intolleranza agli alimenti sta diventando un fenomeno di massa nelle aree fortemente industrializzate.
Il cibo è diventato parte di un sistema corrotto di mercato globalizzato, un sottoprodotto di una società incosciente e troppo frettolosa per fermarsi a riflettere su quella componente intima e culturale così profonda che, ingerito, tocca la parte più intima e inconscia della nostra vera natura.
Ecco perché le intolleranze alimentari più che essere una conseguenza di alterazioni chimiche e industriali sui cibi, siano la risultante del cambiamento ambientale del cibo e del distacco emotivo dell’uomo dalla sua vera natura.
L’intolleranza alimentare sembra essere il punto zero di ogni patologia, il primo squilibrio di terreno e su tale impalcatura va a costituirsi il corpo umano negli anni.
Se le fondamenta saranno solide la nostra salute sarà di ferro. L’intolleranza alimentare è una spia, un indicatore di una società allo sbaraglio che si è allontanata dai veri canoni della nostra salute primordiale, dal nostro reale benessere psico-fisico.